Sorge dalle colline toscane la sorprendente arte dell’intenso autore Alessandro Pezzali, cacciatore di dettagli che con la sua macchina fotografica, come se avesse in mano arco e frecce, scatta e scocca, non creando solo immagini ma finestre per vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Ogni scatto, quindi, diviene una storia unica da raccontare che svela un segreto nascosto, al quale l’artista è giunto sapientemente grazie ai suoi doni speciali di un animo sensibile e di uno sguardo capace di vedere oltre, sia intra che extra. L’affascinante opera qui esposta si chiama Silhouette notturna e raffigura una luna, pallida e aurea allo stesso tempo, sulla quale si scorgono le fronde di un albero. Questa luce, dunque, assume la silhouette di una figura con le fronde sulla testa come di un poeta con l’alloro. Come scriveva Emily Dickinson: La notte è più gioiosa di un giorno illuminato, così magicamente tra l’oscurità e l’ombra della notte, la luna diviene poetessa, in un’atmosfera misteriosa che, nel palcoscenico di magia creato da Alessandro, evoca miti e tradizioni: Selene, Artemide, l’antico Egitto, i canti di Foscolo e di Leopardi, i dipinti di van Gogh, di Monet e di Friedrich, le sonate di Beethoven e di Chopin. Basta un po’ di luce per squarciare il buio.
«La luna è l’anima, è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni.
La terra è la realtà, il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.»
(Romano Battaglia)
...è una metafora che suggerisce l'idea di guardare alla propria vita come a una serie di fotografie da incorniciare: